Protonterapia: la visita dell'ambasciatrice greca in Italia


Lunedì, 15 Aprile 2024

Il Centro di protonterapia di Trento rappresenta un’eccellenza non solo in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali, con pazienti che provengono da tutto il mondo: tra questi anche tanti dalla Grecia. Per ringraziare tutto il personale della protonterapia per la qualità professionale e umana delle cure prestate ai piccoli pazienti greci, l’ambasciatrice di Grecia in Italia, Eleni Sourani, ha voluto donare oggi ai vertici della struttura e dell’Apss una targa in segno di riconoscimento e gratitudine. Ad accompagnare l’ambasciatrice, anche il console onorario della Grecia a Venezia, Bruno Bernardi. Alla breve cerimonia di consegna della targa era presente anche l’assessore provinciale alla salute. La visita dell’ambasciatrice è stata l’occasione per presentare le attività del Centro e visitare gli spazi principali della struttura.

A illustrare le principali linee di attività del Centro, con una panoramica sulla tipologia di pazienti e tumori trattati, è stato il direttore dell’Unità operativa di protonterapia, Frank Lohr: dalla nascita del Centro ad oggi sono stati trattati più di 2.200 pazienti, di cui più di 550 pediatrici (il 25% del totale); i pazienti stranieri sono stati circa il 10%. Lohr ha voluto sottolineare come la conferma al trattamento dei vari pazienti si basi sempre sulla collaborazione di un team multidisciplinare, tra cui la pediatria (rappresentata da Linda Meneghello) e l’anestesia pediatrica (Laila Valle) e come la radioterapia, in ogni modalità, rappresenti un’eccellenza trentina dagli anni cinquanta del secolo scorso, svolgendo un ruolo importante per oltre il 60% dei pazienti oncologici.     

Barbara Rombi ha voluto quindi approfondire i vantaggi della terapia protonica nella cura dei pazienti pediatrici: «Rispetto al trattamento con fotoni la protonterapia consente, in determinate situazioni cliniche, di depositare una minore dose di radiazioni ad alcuni organi a rischio e strutture sane vicino al tumore, permettendoci di somministrare, se necessario, dosi più elevate al tumore. Nel caso dei pazienti pediatrici – ha concluso – questo consente di ridurre il rischio di difetti nella crescita e di problemi nello sviluppo neuro cognitivo».

Un ruolo importante nel percorso di cura dei pazienti pediatrici è quello svolto dalle associazioni di volontariato che supportano i piccoli pazienti e le loro famiglie sia nelle attività logistico organizzative della loro permanenza a Trento (il trattamento dura circa sei settimane), sia nella proposta di attività ludico-ricreative e laboratoriali, che hanno una vera e propria valenza terapeutica, aiutando concretamente i bambini e i ragazzi con gravi patologie a superare la paura e il dolore della malattia, mettendo l’organismo nella condizione di ricevere al meglio le cure. Nel caso dei piccoli pazienti greci in cura al Centro di protonterapia, un supporto fondamentale viene svolto dalle volontarie di origine greca della Caritas, che da sempre supportano le famiglie provenienti dalla Grecia nella fase di ambientamento e nell’intermediazione con il personale del Centro.

Al momento della consegna della targa l’ambasciatrice Eleni Sourani ha voluto ringraziare tutto il personale del Centro e in generale tutto il sistema sanitario trentino per la calorosa accoglienza riservata ai piccoli pazienti greci e per l’opportunità di aver potuto vedere da vicino un centro di eccellenza per la cura dei tumori. L’ambasciatrice ha voluto poi approfondire nel dettaglio la gestione dei rapporti tra la sanità greca e trentina per la presa in carico del paziente.

Anche l’assessore provinciale alla salute ha voluto ringraziare tutto il personale della protonterapia per la professionalità e l’impegno quotidiano al servizio dei pazienti più bisognosi e l’aiuto prezioso dei volontari sul fronte dell’intermediazione. L’assessore ha sottolineato poi come l’incontro con l’ambasciatrice e il console onorario sia stata un’occasione importante per promuovere l’eccellenza di un Centro come quello della protonterapia di cui il Trentino può andare fiero.

I medici, i fisici, i tecnici, gli infermieri e il personale amministrativo dell’Unità operativa di protonterapia hanno accompagnato l’ambasciatrice, il console e lo staff a visitare i diversi spazi del Centro, in particolare quelli dedicati ai bambini. Dopo la sala di preparazione al trattamento è stata la volta del gantry, la sala con la struttura rotante a 360° intorno al paziente che permette il posizionamento più idoneo. La visita si è conclusa negli spazi dedicati alle attività laboratoriali e al progetto della scuola in ospedale. 

 

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