Venerdì, 16 Giugno 2017
Questa settimana, al Centro di protonterapia di Trento, dopo una fase di implementazione tecnica svoltasi nei mesi scorsi, è stato trattato il primo paziente con radiochirurgia con protoni. Per il trattamento sono state utilizzate apparecchiature di «nuova generazione» (erogazione attiva). Il primo caso trattato è stato eseguito con successo.
Il Centro di Protonterapia di Trento è l’unico al mondo in cui tali apparecchiature vengono utilizzate per l’erogazione di trattamenti di radiochirurgia. Fino ad ora questi trattamenti erano in uso nella pratica clinica quotidiana solo al Centro di Protonterapia del Massachusetts General Hospital di Boston (USA) ma con apparecchiature «di vecchia generazione» (erogazione passiva). Con la radiochirurgia con protoni vengono trattati piccoli tumori con forma sferica, aggredibili anche con altre metodiche più tradizionali (gamma-knife, cyber-knife, acceleratori lineari). La peculiarità della metodica appena sperimentata è quella di garantire l’erogazione di una dose tumoricida adeguata al tumore, ottenendo il necessario risparmio dei tessuti sani circostanti la malattia.