Saturday, 26 October 2024
Nei giorni in cui si celebra il decennale del Centro di protonterapia di Trento, la struttura di via al Desert è stata visitata questa mattina del ministro della Salute Orazio Schillaci accompagnato dalla vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Francesca Gerosa e dall’assessore provinciale alla salute, Mario Tonina. Prima di visitare la struttura, il ministro - che ha parlato del Centro come di un fiore all’occhiello della sanità pubblica italiana - ha incontrato i vertici di Apss e del Dipartimento provinciale, alla presenza del rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian.
“E’ un piacere avere con noi il ministro – ha detto in apertura la vicepresidente Gerosa - che ha colto l’invito a visitare il Centro dimostrando grande sensibilità e interesse per il nostro territorio. Questo è un Centro di eccellenza per il Trentino ma anche per tutto il Paese. E’ pubblico, a dimostrazione di quanto il territorio creda in questa attività, e attorno ad esso si è creata una comunità, con le famiglie che arrivano a Trento per accompagnare i piccoli pazienti. È un piccolo grande esempio di cosa intendiamo per prendersi cura dei bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. Fondamentale poi è l’attività di ricerca che vi viene svolta”.
L’assessore Tonina ha evidenziato che dopo dieci anni è importante fare il punto ma anche guardare alle sfide future. “Grazie al lavoro e all’esperienza del direttore Frank Lohr e dei professionisti che vi operano – ha detto l’assessore – l’obiettivo è dare ulteriore impulso a questa attività, per mettere sempre più a disposizione della sanità nazionale questa eccellenza, che è motivo di orgoglio per una Provincia autonoma come la nostra”.
Tonina ha toccato alcuni temi cruciali per la sanità: l'invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite, la promozione di stili di vita sani, il tema delle risorse umane ed economiche. Ha ricordato gli investimenti sul territorio provinciale e la rete di assistenza ai cittadini che si realizzerà anche attraverso le case di comunità. "Si sta lavorando inoltre - ha detto - alla creazione di un'azienda sanitaria universitaria integrata pensando al nuovo Polo Ospedaliero e Universitario del Trentino e alla collaborazione con l’università per i corsi di medicina".
“Il tema della prevenzione è centrale – ha detto il ministro Schillaci – e non possiamo non investire in prevenzione. Se vogliamo continuare ad avere un sistema sanitario pubblico e universalistico non possiamo non parlare dell’importanza di corretti stili di vita a partire dal mondo della scuola. La prevenzione è un fattore fondamentale della politica sanitaria”.
Il ministro ha parlato del Centro di protonterapia come di un modello multidisciplinare, in una sanità che si basa sempre più su numerose componenti professionali e sulla collaborazione con università e ricerca. Non si può, ha aggiunto, non investire in ricerca. Schillaci ha ricordato inoltre come il tema del “Long-term care” sia stato al centro anche della riunione dei Ministri della Salute del G7 che si è tenuta ad Ancona.
Il rettore Deflorian ha sottolineato come il Centro di protonterapia sia anche un luogo dove si fa ricerca e come sia simbolico di una collaborazione per una sanità che offra servizi ma faccia anche innovazione. Ha ricordato inoltre come il tema della ricerca sia al centro anche del progetto che riguarda i corsi di medicina.
Al termine degli interventi, prima della visita alla struttura, il Direttore sanitario Giuliano Mariotti ha presentato l’organizzazione di Apss.
Il 22 ottobre di dieci anni fa ha preso ufficialmente il via, con il primo paziente trattato, l’attività clinica del Centro di protonterapia di Trento. Dopo il primo paziente adulto, l’attività è proseguita l’anno successivo con il primo caso pediatrico in Italia trattato con i protoni. Oggi il centro di Trento è una struttura all’avanguardia nella cura dei tumori che ha trattato con i protoni 1.800 adulti e 600 bambini.