Das Zentrum für Protonentherapie Trient ist eine hochspezialisierte Einrichtung, die sich mithilfe von anspruchsvoller und innovativer Technik der Tumorbehandlung widmet.
Die Protonentherapie ist eine Behandlungsmethode mit Präzisionsbestrahlung, bei der schwere Teilchen - die Protonen - zur Bestrahlung von Krebszellen eingesetzt werden.
Die physikalischen Eigenschaften der Protonenstrahlen sind so beschaffen, dass sie die Dosis mit äußerster Präzision abgeben und gleichzeitig das umliegende gesunde Gewebe schonen können. Für die Therapie wird ein Teilchenbeschleuniger - der Zyklotron - und ein System für den Transport und die Freisetzung der Strahlen benötigt. Der Patient liegt während der Therapie auf einer Behandlungsliege im Gantry, dem Gerät, mit dem die Strahlung in einer 360°-Drehung um den Patienten herum gelenkt werden kann. Das Trentiner Zentrum hat zwei Behandlungszimmer für Patienten und eins mit einer Fixed-Beam-Linie für Experimente und Forschungszwecke. Das Zentrum ist eine der Betriebsstätten des Krankenhauses von Trient und gehört mit zur Onkologischen Abteilung. Es hat seine klinische Aktivität im Oktober 2014 aufgenommen.
Sono stati presentati oggi, alla presenza dell’assessore alla salute Mario Tonina, del direttore vicario del Centro interdipartimentale di Scienze mediche dell’Università di Trento Carlo Cosimo Quattrocchi, del preside della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Verona Giuseppe Lippi e del direttore generale Apss Antonio Ferro, i nuovi professori del corso di laurea di medicina e chirurgia dell’Università di Trento che, in convenzione con Apss, sono stati inseriti nell’attività assistenziale dal 1° gennaio. Sono Frank Reinhard Heinrich Lohr e Silvio Sarubbo che, oltre all’attività accademica e di ricerca, guideranno rispettivamente le unità operative di Protonterapia e Neurochirurgia dell’ospedale di Trento.
Partirà il 1° novembre il progetto di ricerca “TOVEL: radiochirurgia con proTOni per il trattamento di tachiaritmie VEntricolari maLigne”, promosso dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento per un importo totale di 390.000 euro.
Il progetto, cui partecipa anche l’Università degli Studi di Trento, attraverso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (CIBIO) e il Centro Interdipartimentale di Scienze Mediche (CISMed), ha l’obiettivo di studiare la fattibilità di un percorso diagnostico/terapeutico innovativo per il trattamento ablativo non invasivo delle aritmie cardiache più temibili, le tachiaritmie ventricolari maligne, che rappresentano la principale causa di morte cardiaca improvvisa nel mondo. Tale trattamento prevede l’irradiazione delle zone malate del cuore mediante fasci di protoni, presso il Centro di Protonterapia di Trento.